Buongiorno!
Quello che avete aperto è un semplice blog di informazione. Al suo interno troverete ciò che il sottoscritto vuole riportare quanto alla sua attività di rappresentante degli studenti nei seguenti organi:
- CdA Opera Universitaria
- Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza
- Consiglio degli Studenti
Saranno inevitabilmente informazioni di parte, vi prego di scusarmi per questo.

giovedì 15 marzo 2007

Gruppi di lavoro S. Bartolameo

"S. Bartolameo" è un complesso residenziale in fase di costruzione nella zona di S. Bartolameo, sopra Viale Verona, che ospiterà 800 studenti a partire da settembre 2007-gennaio 2008.

A partire da fine gennaio 2007 sono stati avviati tre gruppi di lavoro che trattano determinati argomenti relativi a S. Bartolameo. I gruppi sono:
- tariffe;
- regolamento abitativo;
- rappresentanza e forme di partecipazione studentesca.
Questi gruppi sono formati da dipendenti dell'Opera Universitaria, da me e da Omar Appoloni (rappresentante degli studenti, fino a giugno vicepresidente del CdA dell'Opera Universitaria).
Io mi sono occupato del regolamento abitativo. Omar della rappresentanza e forme di partecipazione studentesca.

Domanda: ma non sono quattro i rappresentanti degli studenti presso il CdA dell'Opera? Perchè solo in due vi occupate di S. Bartolameo? Gli altri che fanno?
Risposta: gli altri due ballano la Paranza...

Ma tornando a noi.
Ognuno di questi gruppi doveva preparare un progetto e poi presentarlo in apposite riunioni nelle quali c'erano tutti coloro che avevano partecipato ad un gruppo: dipendenti dell'Opera, io ed Omar.
In queste riunioni si dovrebbero condividere competenze ed esperienze, per poi giungere a dei progetti definitivi da presentare al CdA dell'Opera (il quale, come al solito si limiterà ad approvare il prodotto preconfezionato).

Purtroppo vige una sorta di segreto istruttorio su quello che avviene in queste riunioni. Non posso pubblicare i progetti in fase di costruzione, perchè non ancora ufficiali. Non posso riportare le affermazioni di componenti dei gruppi, perchè altrimenti violerei un patto di fiducia stipulato tra me e loro: non siamo liberi di parlare in questi gruppi, se poi arriva qualcuno e riporta quanto detto ai giornali o lo pubblica su un blog.

Cercherò di raccontare quanto è finora successo, senza violare questo vincolo.

Il gruppo di lavoro del quale faccio parte si è incontrato la prima volta a fine gennaio. L'obbiettivo era quello di produrre delle “norme per la fruizione della Residenza universitaria S. Bartolameo”.
Per farlo siamo partiti dal regolamento che già esisteva traendo ispirazione anche dai regolamenti delle altre residenze universitarie, sparse per il paese.
I punti sui quali si è discusso maggiormente sono stati:
1. il certificato dell'ufficiale sanitario che attesti l'idoneità alla vita in comunità;
2. l'inviolabilità del domicilio;
3. la possibilità di ospitare persone.

1. E' un certificato che viene richiesto a coloro che desiderano prendere alloggio presso l'Opera Universitaria. Dovrebbe servire ad individuare casi di tubercolosi, malaria, lebbra ed altre comuni malattie dei nostri giorni. Viene richiesto sulla base di una legge del '29. In nessuna residenza privata è richiesto questo certificato, nè è richiesto in molte residenze pubbliche (Milano, Pavia, Urbino)...
Il certificato costa 60 euro e lo si ottiene dopo una settimana. In teoria, lo studente idoneo al posto alloggio, non potrebbe ricevere le chiavi se prima non ha consegnato questo certificato.
In realtà in molti arrivano all'Opera dimenticandosi di questo vetusto certificato e ottengono comunque le chiavi, con la promessa di consegnarlo appena possibile. Per alcuni vuol dire dopo qualche giorno, per altri vuol dire mai...
La proposta avanzata è di sostituire questo certificato con un'autocertificazione o, al massimo, con un certificato del medico di base.
Da notare che in 15 anni di attività dell'Opera Universitaria è stato rilevato un solo caso di tubercolosi (su circa 8000 alloggiati). Questo caso non è stato rilevato all'inizio, grazie al certificato, ma mentre lo studente era allogiato, perchè ha fatto delle analisi...
E' stata fatta domanda al Sistema Sanitario Provinciale sulla necessità del certificato e si attende risposta. Chiaro che se il SSP pretende che l'Opera lo richieda, l'Opera dovrà continuare a richiederlo.

2. Quando ancora alloggiavo in un appartamento dell'Opera Universitaria mi capitò un episodio piuttosto singolare: mi trovavo sotto la doccia e sento suonare il campanello. Ero solo in casa, capisco che devo essere io ad aprire. Chiudo l'acqua, mi allaccio l'accappatoio, esco dal bagno e mi trovo davanti due uomini con delle buste in mano. Erano dei dipendenti dell'Opera che dovevano consegnare a me e agli altri coinquilini una comunicazione. Visto che non aprivo la porta l'hanno aperta loro e sono entrati.
Memore di quell'episodio ho cercato di modificare il regolamento precedente, che consentiva questo comportamento da parte del personale Opera. Nella bozza di regolamento l'accesso da parte del personale agli appartamenti occupati da studenti è opportunamente regolamentato. Le nuove norme prevedono: l'accesso previo preavviso di almeno due giorni, salvo casi di necessità ed urgenza (esempi: va a fuoco il locale, dalla stanza arriva una puzza nauseabonda).

Mi è stata posta questa domanda: e se abbiamo il sospetto che in quella stanza si spaccia droga?
Ho risposto: non siamo l'Autorità di Pubblica Sicurezza, e comunque anche per loro è necessario un mandato del giudice, o il consenso dell'inquilino, per accedere al domicilio.

Articolo 14 della Costituzione:
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.

3. Tutti i fuorisede che studiano a Trento hanno ospitato qualcuno nella loro carriera: l'amico/a, la ragazza/il ragazzo, il parente...
A questa regola non scappano coloro che alloggiano presso le strutture dell'Opera Universitaria, nonostante il regolamento preveda l'assoluto divieto di ospitare qualcuno durante la notte. Tra le sanzioni previste c'è anche la revoca del posto alloggio.
A Rotterdam, nell'alloggio dove stavo durante l'Erasmus, c'era la possibilità di ospitare gratuitamente chiunque, nella propria stanza, per un massimo di tre giorni al mese, previa comunicazione all'ufficio alloggi.
Ho cercato di far inserire questa norma. Purtroppo non è stato possibile perchè, dicono, si correrebbe il rischio di una chiamata in causa dell'Opera per eventuali danni arrecati dall'ospite. O addirittura per danni subiti dall'ospite, visto che le stanze non sono "a norma" per ospitare più di una persona.
Soluzione di compromesso: se ci sono stanze disponibili è prevista una foresteria a prezzi modici per visite temporanee e giustificate. Esempio: Parenti e amici per la laurea.

Domanda: e io che vengo dalla Calabria torno a casa 4 volte l'anno e ho la ragazza/il ragazzo lì ma ogni tanto viene a farmi visita? Dobbiamo forse andare in ostello?
Risposta (poco ufficiale): non è difficile ospitare qualcuno per periodi brevi. Occhio a non farti beccare!


Gli altri gruppi di lavoro:
- Tariffe:
hic sunt dolores! = cà sunnu i mazzati! = qui arrivano i dolori.
Questo è il punto più dolente e nel quale si sta facendo maggiore battaglia sindacale. Non posso anticipare nulla. Dico solo che quello che ho sentito in questi giorni mi ha fatto più volte accaponare la pelle. E dico solo che sono arrivate delle proposte mostruose. E dico solo che se continuano a farle scoppio a urlare (mercoledì 14 ero veramente vicino al farlo).

- Partecipazione studentesca:
Anche qui non posso sbottonarmi troppo. Quello che posso dire è l'impostazione di fondo, la ratio di questo gruppo di lavoro.
Ci saranno 800 studenti che vivranno di 5 blocchi da circa 150 posti letto. Gestirli con il solo personale dell'Opera e della portineria non è pensabile. Quindi si sta pensando ad un modo di coinvolgere gli studenti nell'organizzazione delle attività e nella gestione dell'ente.
Martedì 12, il giorno prima della riunione di tutti i gruppi, è arrivata una bozza di regolamento redatta dal gruppo di lavoro per la rappresentanza e le partecipazioni studenti.
Ho preso visione della bozza alle 23.30. Alle 2 ho rispedito ai partecipanti della riunione che si sarebbe tenuta il giorno dopo alle 10.30 la bozza ampiamente riveduta e corretta + spiegazione delle modifiche apportate.
Il giorno sveglia alle 7 e mezza... Alla riunione avevo due occhiaie lunghe come un lenzuolo di Bersani. Ma la bozza è piaciuta.
Vi renderò edotti appena mi sarà concesso.

Fletto i muscoli e sono nel vuoto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"la paranza è una danza che si balla nella latitanza..." (dovrebbe suonare così)

Bravo! Ottimo lavoro! Quella di mandar le bozze a notte inoltrata e farne discutere al mattino presto è un'usanza (fa rima con latitanza, ahaha), l'unico modo per sconfiggerla è continuare a "rompere le scatole" ed arrivare preparati, nella speranza che si stanchino prima loro di usare la posta tardi!

Unknown ha detto...

Bella li... soprattutto la paranza... che è una danza che si balla con la panza...

a parte codeste disquisizioni puramente teoriche, quando c'è da urlare urla Vale...
bel blog, complimentoni ;)
Alessandra