Buongiorno!
Quello che avete aperto è un semplice blog di informazione. Al suo interno troverete ciò che il sottoscritto vuole riportare quanto alla sua attività di rappresentante degli studenti nei seguenti organi:
- CdA Opera Universitaria
- Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza
- Consiglio degli Studenti
Saranno inevitabilmente informazioni di parte, vi prego di scusarmi per questo.

lunedì 23 aprile 2007

Consiglio degli Studenti dell'11 aprile 2007

Le sedute del Consiglio degli Studenti sono una al mese e in realtà la mia attività come rappresentante in questo organo si limita alla partecipazione (più o meno attiva) alle sedute del consiglio. Questo è il motivo per cui i post relativi al CdS sono molto pochi rispetto a Facoltà e Opera Universitaria.

La riunione dell'11 aprile è stata molto lunga. Riporto l'ordine del giorno:
1. Approvazione verbale sedute precedenti.
2. Comunicazioni.
3. Intervento del Rettore sugli sviluppi futuri della didattica.
4. Documento sul rapporto universitari/città di Trento.
5. Varie ed eventuali.

1. All'unanimità è stato approvato il verbale della seduta precedente. Da segnalare il fatto che non era stato letto da nessuno perchè non inviato...

2. Nessuna comunicazione da parte del Presidente del CdS (Lorenzo Fellin).

3. Intervento del Rettore.
E' venuto a trovarci il Rettore. Con questo intervento, piuttosto lungo, ha inteso aggiornarci sull'attuazione del c.d. Decreto Mussi (che porterà gli esami ad un massimo di 20, contro gli attuali 50πù di lettere e sociologia). Da parte dei presidi c'è la volontà di attuare questo decreto il prima possibile. Questà volontà andrà insevitabilmente a scontrarsi con le volontà dei docenti titolari di corsi da 3-4-5 crediti...
Il Rettore ha accennato qualcosa in merito all'Agenzia Nazionale della Valutazione, che è stata di recente istituita: per maggiori informazioni rinvio all'articolo del Corriere del 6 aprile 2007.
Sono state introdotte novità per quanto riguarda i ricercatori: da un lato è aumentato il numero dei posti, dall'altro è stata modificata la modalità di selezione per evitare ingerenze baronali...

4. Documento sul rapporto universitari/città di Trento:
Se n'era già parlato nel post sul CdS del 6 febbraio 2007.
Il documento definitivo, rielaborato dal Consiglio di Presidenza del CdS (Lorenzo Fellin, David Ressegotti, Samuel Beiene Tadesse) lo riporto in allegato alla fine del post.

5. Ne parlo nelle varie ed eventuali, anche se avrebbe meritato un proprio punto all'ordine del giorno. I consiglieri Francesco Planchestainer e David Ressegotti (List One) hanno presentato un documento dal titolo: "Documento recante alcune proposte per [il miglioramento della didattica e] la valorizzazione delle eccellenze all'interno dell'Università di Trento". La parte tra parentesi è stata aggiunta durante la seduta.
L'idea è di creare un sistema didattico che consenta a studenti eccellenti di partecipare in modo più attivo alla didattica ed accedere a eventi culturali qualificanti. Questa "eccellenza" sarebbe certificata all'interno del diploma supplement, un documento allegato al diploma di laurea. E' piutttosto difficile da spiegare in poche righe. In allegato, secondo, c'è il documento completo come è stato approvato dal CdS.


Allegato 1
VIVIBILITÁ NOTTURNA DELLA CITTÁ DI TRENTO
PREMESSA
L’Università degli Studi indubbiamente ricopre, per la città di Trento, un ruolo determinante sul piano economico, sociale e culturale. Basti sottolineare che a fronte di una popolazione residente di circa 110 mila abitanti quale è quella della città di Trento, l’Ateneo conta circa 15 mila iscritti. Di questi, ben il 45% proviene da fuori provincia. È del tutto evidente come una così rilevante presenza di giovani non possa non manifestare esigenze riguardanti molteplici ambiti della vita quotidiana (trasporti pubblici, divertimento, alloggi, spazi culturali...). Esigenze delle quali si dovrà necessariamente tener conto nella pianificazione di politiche di sviluppo futuro della
città, se le si vuole fino in fondo valide ed efficaci. Alla luce di queste considerazioni il Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi di Trento sente il dovere di intervenire mediante il presente documento, con l’intento di suggerire possibili soluzioni o interventi finalizzati tanto al progresso delle condizioni dei giovani quanto al miglioramento della vivibilità della città di Trento.

VIVIBILITÁ NOTTURNA DELLA CITTÁ
La vivibilità notturna nella città di Trento per gli universitari, e per i giovani in generale, è un problema da molto tempo all’ordine del giorno delle cronache locali e non solo. Si tratta quindi di una questione non più rimandabile. La conformazione urbanistica della città, che vede la contemporanea presenza delle abitazioni di molti cittadini e dei tradizionali ritrovi serali e “notturni” nel centro storico, è per sua stessa natura destinata a innescare scontri di sensibilità e di esigenze tanto legittime quanto difficilmente conciliabili: da un lato vi sono quelle degli studenti che manifestano il desiderio di divertirsi e di ritrovarsi al termine della giornata, dall’altro vi sono quelle dei residenti che esprimono la volontà di non essere disturbati e di poter riposare nelle ore notturne. La situazione si presenta pertanto assai problematica ed abbisogna di provvedimenti urgenti e mirati, non certo di tregue momentanee raggiunte con interventi spesso dettati più dalla fretta di sopire la polemica che dall’intenzione di risolvere realmente la questione.
Il Consiglio degli Studenti, infatti, reputa che gli interventi una tantum finora attuati e finalizzati quasi sempre alla chiusura o alla limitazione di orario di alcuni locali, oltre che inutili siano decisamente dannosi: in questo modo gli studenti finiscono o con lo spostarsi in altri locali che inevitabilmente diverranno ragione di nuove e accese proteste cittadine, o - peggio – col trasferire i loro incontri presso appartamenti privati, con feste improvvisate, determinando così disagi ancora maggiori per i residenti.
Per questo è fondamentale, quantomeno nel breve periodo, garantire l’apertura prolungata ai locali attualmente esistenti e situati nel centro storico della città. Si ritiene, inoltre, che gli interventi adottati dall’amministrazione sino a questo momento per frenare i pochi autori di vandalismi e molestie (solo talvolta studenti universitari), finiscano per colpire ingiustamente e indiscriminatamente l’intera popolazione studentesca e quegli imprenditori che si trovano a dover affrontare un momento di forte difficoltà nell’esercizio della propria attività, a seguito della limitazione di orario loro imposta.
In riferimento a quanto appena riportato, il Consiglio degli Studenti ritiene che l’area limitrofa al nuovo studentato di San Bartolomeo potrebbe fornire una risposta a queste problematiche. La zona, infatti, nel prossimo futuro presenterà una notevole concentrazione di studenti residenti, ai quali molti altri potrebbero aggiungersi se solo si migliorasse la raggiungibilità della zona anche nelle ore notturne (attraverso autobus, metropolitana di superficie, piste ciclabili,…). Così facendo si potrebbe creare un’area di aggregazione, peraltro fruibile anche da tutti i giovani non
universitari, che non procuri disagi nel centro storico e alle residenze dei cittadini, ma che resti, comunque, facilmente raggiungibile. Per far ciò è però necessaria l’attuazione di un progetto organico pienamente supportato dall’Amministrazione Comunale dall’Opera Universitaria e dell’Università. D’altra parte, in un’ottica di lungo periodo, anche il progetto della nuova biblioteca che dovrebbe essere costruita al posto dell’attuale piazzale san Severino potrà essere
un leva strategica per lo sviluppo sociale e culturale della città di Trento. Quel contesto non dovrà essere associato solo al prestito di libri, dovrà essere di più: un punto di riferimento, di ritrovo, di divertimento e di cultura per i giovani della città.

Se questi progetti conosceranno uno sviluppo coerente, sulla direttrice della nuova metropolitana di superficie sarà possibile realizzare spazi capaci di conciliare le esigenze di universitari e cittadini. Infatti lungo il tracciato si troveranno: stazione dei treni, facoltà cittadine” e biblioteca (fermata di via Verdi), residenze universitarie (fermate di san Giuseppe e San Bartolomeo), facoltà “di collina” (fermata di Mesiano). Tutto ciò non può che tradursi nella richiesta futura di garanzia che il progetto della metropolitana di superficie sia sviluppato in modo da permettere una mobilità efficiente e completa, che garantisca gli spostamenti anche in orari più tardi rispetto a quelli attualmente coperti dalle linee degli autobus. In tema di trasporti,
inoltre, riteniamo che il Polo universitario di Rovereto meriti un’attenzione particolare: i trasporti pubblici (su gomma o su rotaia) verso il capoluogo dovrebbero essere intensificati, soprattutto nelle ore serali, al fine di far sentire questi studenti effettivamente partecipi di una popolazione universitaria.

Rivolgendo, infine, l’attenzione a notizie rese pubbliche nelle ultime settimane si esprime apprezzamento per il nuovo accordo concluso tra Comune, Opera Universitaria e Mart circa la gestione degli spazi del Palazzo delle Albere durante il periodo estivo. Si ritiene che l’individuazione di questa zona per attività culturali e ricreative durante il periodo estivo, possa garantire agli studenti reali possibilità di ritrovo e divertimento senza incorrere in ostacoli, polemiche e divieti derivanti dalle proteste dei cittadini. Il Consiglio degli Studenti seguirà con attenzione lo sviluppo di queste nuove sinergie.

CONCLUSIONE
Nel sincero auspicio che le considerazioni svolte nel presente documento possano essere ascoltate e accolte nella loro dichiarata dinamica propositiva, il Consiglio degli Studenti ritiene doveroso rammentare che quelle sopra esposte non sono che una parte delle difficoltà strutturali con le quali lo studente universitario trentino è chiamato a misurarsi quotidianamente. Su tutte ricordiamo la faccenda degli affitti sempre più cari, ostacolo di non poco conto per la stragrande maggioranza dei giovani che provengono da fuori provincia e scelgono Trento come meta
universitaria. A queste ed altre urgenti problematiche ci pare che finora le istituzioni cittadine non abbiano dato che tiepidi cenni di interessamento, lasciando quasi sempre gli studenti interessati a loro stessi. Ci auguriamo quindi si possa presto instaurare un dialogo duraturo e fecondo anche su altri temi, in modo che possano trovare risposta tutte le numerose problematiche universitarie delle quali il Consiglio degli studenti, in tutte le sue componenti, è orgoglioso portavoce. Solo se si aprono le porte ad una collaborazione istituzionale svolta all’insegna del reciproco rispetto delle sensibilità può maturare concretamente la possibilità di rendere Trento interprete ideale di quel prezioso dialogo tra le generazioni di cui ciascuno di noi
avverte il bisogno.



Allegato 2

DOCUMENTO RECANTE ALCUNE PROPOSTE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA DIDATTICA E LA VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE ALL’INTERNO DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Di seguito vengono raccolte alcune proposte concrete per il miglioramento dell’offerta didattica in funzione delle diverse esigenze degli studenti e lo sviluppo delle eccellenze all’interno dell’Ateneo.
Prima di addentrarsi nelle trattazione di alcune proposte occorre, secondo i sottoscritti, discutere debitamente due premesse.
In primo luogo bisogna tenere presente che investire negli studenti con predisposizione all’eccellenza deve mirare ad avere una ricaduta, in termini di miglioramento per la qualità, per tutti gli studenti. Se da un lato è doveroso riconoscere le differenze fra studenti che “hanno oggettivamente richieste diverse”, dall’altro bisogna misurarsi con la mission dell’Università degli Studi di Trento che, come quella di tutti le università statali, è quella della formazione su ampia scala.
Inoltre va precisato che a livello di Ateneo vi sono già state diverse proposte che si sono occupate della materia; alcune di queste, sebbene precedute da lunghe discussioni, alla fine hanno riscosso scarso successo. Bisognerebbe pertanto che la politica di valorizzazione delle eccellenze fosse caratterizzata da interventi che offrano flessibilità e che vadano nella direzione della personalizzazione dei curricula academica, uno dei principi alla base della recente riforma degli ordinamenti.

Come riconoscere i beneficiari degli interventi?

Il primo problema che si potrà porre sarà quello relativo all’identificazione degli studenti beneficiari degli interventi in questione. Fra le tante opzioni quella che appare immediatamente inadeguata sarebbe quella emettere dei bandi a posti limitati con requisiti predeterminati. Occorre infatti che la valorizzazione di tali studenti vada di pari passo con le loro esigenze. In questo l’esperienza del dipartimento Transcrime potrebbe essere l’esempio-guida: gli studenti interessati alla ricerca contattano direttamente i docenti e vengono “internati” nella struttura, per periodi più o meno lunghi. Lo stesso potrebbe avvenire con i raggruppamenti scientifici se si individuassero docenti disponibili a valutare l’accesso degli studenti meritevoli.

Didattica

Una politica di valorizzazione delle eccellenze non può non passare da un potenziamento dell’offerta didattica. A tal proposito si posso individuare diversi provvedimenti che potrebbero essere adottati con ridotti costi in termini di risorse.

- Corsi in lingua e formazione linguistica professionalizzante: in un Ateneo che ha fatto dello spirito transnazionale l’asse portante dell’offerta di molti progetti educativi, non può non essere posta attenzione all’acquisizione di competenze nelle diverse lingue comunitarie. In tal senso dovrebbe essere potenziata l’offerta di corsi in lingua, che andrebbe ad indubbio vantaggio anche degli studenti stranieri in ingresso nel nostro Ateneo. Inoltre occorrerebbe puntare ad offrire agli studenti l’opportunità di conseguire prestigiosi riconoscimenti nelle lingue professionali a livello internazionale. Utile, a tal proposito, potrebbe essere anche l’introduzione di corsi di lingua a distanza che offrano la possibilità agli studenti di accedere con il proprio client;

- Scrittura: La formazione scientifica dello studente non può prescindere dal potenziamento della capacità di scrittura e divulgazione. In questo solco si colloca la politica adottata da alcuni atenei (specie quelli di ambito anglosassone) di assegnare periodicamente la scrittura di paper o di elaborati. Tale lavoro avrebbe il pregio di portare gli studenti ad acquisire le abilità richieste per un elaborato scientifico di qualità ben prima di approdare alla stesura della tesi finale. Inoltre le Facoltà potrebbero intervenire sistematicamente, facendo uso del fondo per le iniziative culturali studentesche, finanziando iniziative editoriali di carattere scientifico curate dagli studenti;

- Laboratori e seminari: è diffusa in tutte le facoltà una penuria di seminari collegati ai corsi, dovuta anche alla carenza di risorse umane all’interno delle Facoltà. La soluzione a questo problema sarebbe quella di affidare alcuni seminari a studenti con particolare predisposizione. Questo modello, adottato all’interno delle Research University, potrebbe trovare spazio anche nelle nostre facoltà grazie al recente “Regolamento per le forme di collaborazione degli studenti ad attività connesse ai servizi resi dall'Università” (D.R. n. 139/96) emendato nei mesi scorsi dal CdA. Questa proposta consentirebbe inoltre a questi studenti di misurarsi con responsabilità maggiori e nel contempo potrebbe favorire un virtuoso e diffuso effetto moltiplicatore.

Mobilità
Aumentare le possibilità di mobilità internazionale che superino le tradizionali borse comunitarie dovrebbe essere una delle priorità nel campo delle eccellenze. In particolare sarebbe utile offrire opportunità di mobilità breve (come ad esempio Summer section) così da consentire ad uno studente particolarmente meritevole di visitare più sedi universitarie. Inoltre occorrerebbe offrire opportunità di mobilità di gruppo in occasione di competizioni internazionali fra team studenteschi. A ciò si oppone però la tempistica richiesta per le abbreviazioni di carriera e il riconoscimento delle attività formative, non certo lusinghiera per il nostro Ateneo. A considerazione del fatto che l’Università di Trento è in lizza per l’attribuzione del prestigioso ECTS label, occorrerebbe prendere sin d’ora contatti con le Università insignite per favorire la nascita di un network.

Conoscenza e Abilità
Uno delle principali obiezioni mosse all’università Italiana è quella di limitarsi alla comunicazione di conoscenze, senza consegnare agli studenti anche le corrispondenti abilità. Lungi dal voler dibattere ulteriormente circa l’annosa diatriba in questa sede, occorre tenere presente il problema (non pochi infatti dichiarano di ritenere utile al fine della propria professione quanto appreso su banchi)[1] e offrire concrete soluzioni.

- Stage e intership: La possibilità di confrontarsi con le realtà lavorative e di impresa, rappresenta una delle modalità più semplici per garantire l’apprendimento della abilità. Il nostro Ateneo tramite l’Ufficio Rapporti con le Imprese raccoglie alcune offerte da parte prevalentemente di enti pubblici. Tale offerta appare insufficiente se si considera il fatto che la maggior parte degli studenti si procura personalmente il proprio interlocutore. A questo proposito varrebbe la pena di aprire per una giornata le porte alle imprese consentendo agli studenti di conoscere agilmente le varie realtà produttive anche in una prospettiva di job placement (quasi pressoché dimenticata dalle politiche di Ateneo);

- Simulazioni e risoluzione di casi pratici: Ambedue le metodologie didattiche hanno il pregio di offrire intra moenia la possibilità a studenti particolarmente motivati di iniziare ad utilizzare dinamicamente le proprie conoscenze. Queste metodologie potrebbero inoltre essere estese anche a gruppi più ampi di studenti se si creassero occasioni di interazione tramite la piattaforma informatica.

Riconoscimenti finali L’impegno degli studenti beneficiari di queste iniziative dovrebbe poi essere oggetto di riconoscimento da parte dell’Ateneo. Bisognerebbe inoltre identificare una sezione all’interno del futuro Diploma Supplement, così da assicurare la spendibilità e la certificazione delle conoscenze e competenze acquisite anche nel mondo del lavoro.

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