Già annunciati nel post Gruppi di Lavoro S. Bartolameo - parte II, dal 7 al 9 e dal 14 al 15 maggio sono stati effettuati dei viaggi. Termine tecnico: missioni. A partire siamo stati io, Omar Appoloni (rappresentante degli studenti eletto con Lista Libera) e un dipendente dell'Opera Universitaria. Le missioni dovevano essere tre: Milano-Torino, Firenze, Pavia. Pavia è saltata, forse a giugno si andrà a Monaco di Baviera (avevo chiesto di partire a ottobre, ma dicono che sia troppo tardi).
Scopo delle missioni: osservare e riportare metodi di gestione di grandi studentati.
E' stato tutto molto interessante, gratificante e divertente.
Ma andiamo con ordine:
Nel post sopra citato avevo comunicato che mi sarei interessato in particolar modo di quattro aspetti. Durante il viaggio gli spunti di riflessione sono aumentati. Ma forse è meglio partire da quelli già comunicati.
- fino a che punto venga rispettato il diritto costituzionale all'inviolabilità del domicilio;
- come fanno gli studenti ad ospitare per la notte amici/he, parenti ed amanti (visto che era "assolutamente" vietato dal vecchio regolamento);
- in che misura coloro che non alloggiano negli studentati partecipano alle attività degli studentati stessi;
- le modalità di partecipazione degli studenti alla gestione dello studentato.
Per ciascuno aspetto verrà riportato quanto detto dai gestori degli studentati e dagli studenti.
1. fino a che punto venga rispettato il diritto costituzionale all'inviolabilità del domicilio
Per i gestori, in tutti gli studentati il domicilio è cosa sacra e santa. Le deroghe a questo principio ci sono anche lì. A Milano, Torino e Firenze si entra nelle camere con il consenso degli studenti e comunque dando un congruo preavviso. La durata del preavviso varia dalle 24 ore di Milano alla settimana di Firenze. Le motivazioni per le quali si può omettere il preavviso in parte variano da città a città. In tutti i casi si può entrare se si vede uscire del fumo dalla camera o se si sente puzza di morto (ci mancherebbe!). A Firenze si entra anche se si sa per certo che è stato violato il regolamento. Comunque si bussa e si chiede allo studente il permesso di entrare.
Dagli studenti il controllo non è percepito come invasivo.
NB in nessun luogo (fuorchè Trento) esiste l'istituto del "controllo a sorpresa" = due sconosciuti ti entrano in casa senza preavviso e senza chiedere il permesso, preferibilmente mentre sei ancora a letto o appena uscita dalla doccia.
Si sta lavorando per eliminare anche da Trento questa piaga.
2. come fanno gli studenti ad ospitare per la notte amici/he, parenti ed amanti (visto che era "assolutamente" vietato dal vecchio regolamento)
I gestori raccontano: a Milano esiste l'istituto del "pernotto". Si pagano 5 euro e per una notte si può ospitare un amico/parente usando la stanza di un alloggiato che per quella notte è assente. Chiaramente con il suo consenso. Analogo sistema è previsto a Firenze, dove però si paga 10 euro a notte. A Torino non c'è nulla di simile.
Gli studenti chiariscono: a Milano l'unico sistema è il "pernotto". A Firenze e Torino gli studenti ospitano amici e parenti (di giovane età) facendoli passare per studenti alloggiati.
Con ogni probabilità questa seconda sarà la soluzione adottata dagli studenti alloggiati a S. Bartolameo. In fase di modifica del regolamento avevo proposto delle modalità di responsabilizzazione sul modello che avevo sperimentato a Rotterdam: ospita chi vuoi, per un massimo di tre giorni al mese, ma ce lo devi venire a dire. La proposta era stata bocciata perchè, si diceva, difficilmente avrebbe potuto funzionare in Italia (e come dargli torto!).
Sarà previsto comunque un servizio di foresteria per i parenti adulti. Vi sembrerà un accorgimento bizzarro, ma quando stavo al Mayer, il primo anno, c'era un ragazzo che ospitava il padre nella sua stanza per più giorni, più volte al mese. E' una vergogna: io ho ospitato mio zio solo per due giorni...
3. in che misura coloro che non alloggiano negli studentati partecipano alle attività degli studentati stessi
Molto poco. Gli studentati non sono centri di aggregazione per studenti non alloggiati. Lo preciso perchè una proposta in tal senso era arrivata da alcuni componenti del Consiglio degli Studenti di Trento. Negli studentati durante la notte si dorme. Durante il giorno si sta in facoltà o si resta nello studentato per studiare. A Trento ci sarà una palestra, un bar/tavola calda, un auditorium da 200 posti e qualche altro servizio interessante (forse campi da calcetto). Servizi che saranno però a malapena sufficienti per gli 800 studenti che alloggeranno a S. Bartolameo.
4. Le modalità di partecipazione degli studenti alla gestione dello studentato
L'aspetto della partecipazione studentesca è molto delicato.
Per i gestori: a Torino non è prevista nessuna modalità di rappresentanza. Gli studenti che vogliono lamentarsi o proporre qualcosa lo fanno direttamente. A Milano ci sono dei rappresentanti per ogni studentato e un responsabile per la sicurezza per piano, formati per gli stati di crisi (incendi, terremoti, etc.). A Firenze c'è la "consulta degli studenti alloggiati" che indice assemblee una volta al mese, organizza eventi e fa da tramite con l'amministrazione pubblica per istanze e lamentele di qualsiasi tipo.
Per gli studenti: a Milano i rappresentanti non sono percepiti dagli studenti. A Firenze i rappresentanti sono conosciuti solo in uno studentato, il più grande. Però in quello studentato si sono fatti una buona fama.
Per Trento c'erano state diverse proposte. La mia, elaborata alle due di notte, prevedeva una consulta composta da un rappresentante ogni tre "spazi comuni" (circa 45 stanze). All'interno di questa consulta si nominava una sorta di giunta composta da poche persone che portassero avanti una serie di iniziative. Ogni componente della consulta è anche referente per quelle 45 stanze che rappresenta.
Come già detto, ulteriori spunti di riflessione sono arrivati dalle visite effettuate. In genere si è trattato di aspetti tecnici che non interesseranno ai più (lavatrici, biancheria, stoviglie, etc. etc.) o di argomenti non legati a San Bartolameo (mensa, borse di studio).
Un aspetto però dovrebbe interessare tutti: i possibili problemi di integrazione all'interno dello studentato. Ci sono molti beneficiari di posto alloggio non italiani. A San Bartolameo studenti italiani, albanesi, cinesi, indiani, guineani, spagnoli, tedeschi, nordamericani, sudamericani... tutti dovranno condividere lo stesso tetto. Scontro di civiltà o civile convivenza?
Per maggiori informazioni su questi viaggi e su San Bartolameo non esitate a contattarmi (valerio.scollo@studenti.unitn.it). Non esitate a contattarmi anche se avete problemi con l'Opera Universitaria (mensa, posto alloggio, borsa di studio).
"i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi" (art. 34 c. 3 Cost.)
2 commenti:
Bene, ebbravo Scollo!
d.a.
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